A 600 anni dalla realizzazione del Ciclo della Vera Croce per la chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani a Empoli, la mostra ruota attorno alle opere di Masolino, artista che, a lato di Masaccio e del Beato Angelico, ha contribuito in maniera decisiva all’avvio della pittura rinascimentale a Firenze nel Quattrocento.
Obiettivo della mostra, promossa dal Comune di Empoli e dalla la Fondazione CR Firenze, è ricostruire il contesto culturale in cui si mosse Masolino, i caratteri originali della sua personalità e della sua produzione artistica, dando conto al contempo di quella straordinaria congiuntura della storia dell’arte italiana che, nel 1424, vide Empoli compartecipe delle sperimentazioni più rilevanti del momento, dopo aver attirato negli anni precedenti i migliori pittori attivi sulla scena fiorentina, come Lorenzo Monaco e Gherardo Starnina.
Il 2 novembre 1424 Masolino da Panicale (1383, 1440|47), viene pagato per aver terminato gli affreschi con un ciclo di Storie della vera Croce per la cappella della Compagnia della Croce presso la chiesa degli Eremitani di Santo Stefano a Empoli. Questa data rappresenta uno dei pochi punti fermi per la ricostruzione della personalità artistica di Masolino e costituisce un riferimento anche per le altre opere che il pittore lasciò a Empoli e che sono tuttora conservate nella Chiesa di Santo Stefano e al Museo della Collegiata di Sant’Andrea.
È un momento particolarmente affascinante di crescita per il pittore, dopo l’intenso rapporto con Gentile da Fabriano e subito prima della collaborazione con Masaccio nella cappella Brancacci a Firenze, nel 1425. Il nucleo di opere di Masolino attorno alle quali ruota l’esposizione consente di approfondire la conoscenza di questo straordinario artista.
Martedì-domenica, ore 10.00 – 18.00
Museo della Collegiata di Sant’Andrea
Piazzetta della Propositura, 3
Chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani
Via dei Neri
Empoli Musei
tel 0571 757563 empolimusei@comune.empoli.fi.it
Intero: € 13
Ridotto €10:
Gratuito:
Tra la fine del Trecento e i primi decenni del Quattrocento, Empoli divenne un punto di attrazione per alcuni dei migliori artisti della scena fiorentina. Tra questi, i campioni del gotico internazionale, Lorenzo Monaco che lavorò a Empoli nel 1404 e, poco dopo, nel 1409, Gherardo Starnina. Seguirono il giovane Donatello e Giovanni di Francesco Toscani, infine Masolino, attorniato da una schiera di pittori, da Bicci di Lorenzo a Rossello di Jacopo Franchi, da Francesco d’Antonio a Borghese di Pietro.
Ricostruire il contesto culturale in cui si mosse Masolino, artista dalla delicatissima vena espressiva, incline a un’interpretazione particolarmente tenera e sensibile della nuova resa della corporeità e degli affetti che era stata introdotta in pittura grazie allo stimolo decisivo di Donatello e degli altri scultori del tempo, rappresenta uno degli obiettivi della mostra.